L’apprendimento integrato di lingua e contenuto (CLIL) nella scuola in Europa
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L’apprendimento integrato di lingua e contenuto (Content and Language Integrated Learning – CLIL) è un approccio innovativo nella didattica delle lingue straniere, che è attualmente al centro di molte sperimentazioni in Europa.
Il metodo CLIL consiste, in sostanza, nell’insegnare alcune materie del curriculum scolastico in una lingua diversa da quella ufficiale di insegnamento, favorendo nel medesimo tempo l’apprendimento della materia insegnata e della lingua straniera.
Una nuova pubblicazione elaborata dal network Eurydice (la rete di informazione sull’istruzione in Europa) con il sostengo della Commissione europea, analizza modalità organizzative e problematiche dell’insegnamento CLIL nell’istruzione primaria e secondaria in Europa, lo status delle lingue straniere, le materie del curriculum coinvolte e le misure adottate nei vari paesi europei per la formazione e il reclutamento di insegnanti adeguatamente preparati. Nella grande maggioranza dei paesi in cui è presente l’insegnamento CLIL, le lingue veicolari sono sia lingue straniere, sia lingue regionali e/o minoritarie. Le lingue straniere più insegnate attraverso questo metodo sono l’inglese, il francese e il tedesco, come del resto accade anche nel caso dei corsi di lingua convenzionali.
Cinque paesi (Estonia, Lettonia, Paesi Bassi, Austria e Svezia) offrono la possibilità di un insegnamento trilingue che combina la lingua nazionale con una lingua straniera e una lingua minoritaria. Le statistiche nazionali dimostrano che una percentuale oscillante fra il 3 e il 30% degli alunni usufruisce di questo tipo di insegnamento. Va evidenziato che il più alto tasso di partecipazione rilevato riguarda l’insegnamento CLIL in una lingua regionale.
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